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La mia ricetta segreta

Qual è la tua ricetta segreta?

Se per un attimo pensate di aver sbagliato sito, tranquilli siete nel posto giusto.

Quando fanno a me questa domanda, le persone non cercano trucchi per rendere i propri piatti più buoni: si aspettano da me la ricetta per migliorare la propria presenza online.

Siete pronti per conoscere il mio segreto?

Io uso una decina di strumenti per la mia presenza online: WordPress per il mio sito e blog, Canva  per i post sui social, Postpickr per la pianificazione dei post su tutti i social, Telegram incluso e Ninjalitics  per le statistiche avanzate su Instagram.

A questi strumenti si aggiungono diverse altre app per per immagini, mosaici di foto, stories, creare citazioni e altri contenuti da condividere.

Nel mio ultimo libro, “Promuovere e raccontare i libri online”, ne cito numerose altre e altre ancora le potete trovare tra i contenuti bonus del libro scaricabili dall’area riservata del sito.

Forse qualche anno fa tutti questi strumenti e servizi online, potevano essere parte del mio segreto, oggi lo sono molto meno: sono sicuro che tra di voi sono tante le persone che ne utilizzano già alcuni se non tutti.

Quindi tornando alla domanda, cosa c’è di diverso?

Il mio segreto, se così lo possiamo chiamare, non sta nella tecnica, non sta negli strumenti, non sta nel comprare traffico da servizi di dubbia provenienza.

Il mio segreto, che è anche quello di molti altri professionisti, si basa su una manciata di parole chiave:

fame di sapere, costanza, creatività, sperimentare, atteggiamento.

Partiamo dal primo elemento, fame di sapere.

Come dice Michele Tampieri nel suo libro “Marketing Formula”, “Se cresci tu, cresce la tua azienda.”

Questa espressione è applicabile ad ognuno di noi, se cresciamo noi, crescono con noi i nostri profili, la nostra reputazione, i nostri risultati.

L’hashtag che ci accompagna in questa fase del percorso è #neverStopLearning, continua a voler imparare, non smettere mai di studiare.

Ognuno di noi può scegliere gli strumenti che preferisce: libri, podcast, ebook, webinar, corsi online, tutorial su Youtube, abbonamenti annuali ad academy e percorsi digitali.

Scegliete i vostri e createvi uno spazio di tempo settimanale per nutrire la vostra mente e farla crescere.

Per raggiungere questo obiettivo ci vuole costanza, perché leggere un libro in un anno, non è esattamente il modo per saziare la propria fame di sapere e conoscenza, createvi il vostro percorso di approfondimenti e cercate di rispettarlo e, se avete bisogno di aiuto o consigli, ci saranno delle belle sorprese per voi che mi seguite nel 2021.

Ho parlato della costanza anche in un precedente contenuto, riferendomi ad una capacità analoga sui social nel portare avanti un piano editoriale sui social; in questo contesto la costanza assume una dimensione più ampia e abbraccia anche quell’aspetto ma lo estende in senso più ampio a tutta la nostra vita.

La terza qualità fondamentale è allenare la nostra creatività, la capacità di pensare fuori dagli schemi, di usare il nostro pensiero laterale e sfidarci nel trovare soluzioni non convenzionali, anche perché quelle convenzionali sono ampiamente abusate.

La creatività la possiamo considerare un muscolo e, come tutti i muscoli, va allenata con, indovinate un po’… costanza per migliorare sia la nostra fluidità che flessibilità mentale.

Come suggerisce Gianni Clocchiatti nel suo libro “99 idee per trovare idee”, fate ginnastica con la creatività “cercate idee continuamente, per distrarvi, per riflettere. Per la strada, nei momenti di attesa, negli imbottigliamenti… I pianisti eseguono delle scale, gli sportivi si allenano, i cantanti vocalizzano. Voi fate girare di continuo il vostro frullatore di idee per allenarlo e svilupparlo!”

Sperimentare è importante tanto quanto i primi 3 aspetti di cui abbiamo già parlato.

Sperimentare significa provare e vedere se funziona, a volte va a volte no ed è importante sottolineare il carattere di esperimento dello sperimentare, non si è sicuri dell’esito, ma molto spesso i migliori risultati si ottengono proprio per fallimenti e approssimazioni successive.

Come racconta Renzo Rosso nella prefazione di “La grande differenza”, scritto da Sebastiano Zanolli, “Essere coraggiosi significa assumersi dei rischi. Nessun miglioramento arriva senza prendersi delle responsabilità. Essere coraggiosi significa credere in quello che si sta facendo.

Ci vengono in aiuto anche le parole di Raffaele Gaito, tratte dal suo libro “Growth Hacker”, “Gli scenari sono fondamentalmente due: l’esperimento non ha funzionato o l’esperimento ha funzionato.

Non aver paura di sperimentare, soprattutto mescolando insieme la voglia di sperimentare con la creatività per esplorare scenari nuovi, diversi, imprevisti: rincorri lo stupore e guarda dove ti porta.

Per ultima ho lasciato la parola che più mi sta a cuore, atteggiamento che a seconda di guardi le altre quattro, le contiene o le sostiene.

Prima di tutto serve l’atteggiamento giusto per alimentare la voglia di sperimentare con costanza, aggiornarsi con costanza, rincorrere ognuno a modo suo l’eccellenza, la voglia di esplorare e mettersi in gioco con creatività rincorrendo le intuizioni e anticipando scenari futuri.

L’atteggiamento giusto è uno degli ingredienti alla base delle persone con una formazione a T di cui abbiamo già parlato in una puntata precedente del podcast.

Apriamoci al mondo, ascoltiamo prima di tutto e poi sulla base di quello che sentiamo, proviamo ad agire di conseguenza, tutto il resto è secondario.

L’atteggiamento ci mette nello stato d’animo corretto per ricevere e dare, per capire cosa possiamo dare di valore e cosa possiamo ricevere di valore, cercando di far pendere la bilancia sempre nella direzione del dare, perché più diamo, più alla fine riceveremo in cambio.

E’ tutta una questione di atteggiamento!

Ah stavo quasi per dimenticarmene, se cercate davvero dei trucchi, vi consiglio la lettura di questo articolo di Riccardo Scandellari “Nella comunicazione esistono dei trucchi del mestiere?” che ha pubblicato qualche settimana fa su LinkedIn in cui ammette che alla fine “un trucco esiste”.

Buona lettura!

Ascolta “#28. La ricetta segreta” su Spreaker.

 

Photo by Stefan Steinbauer on Unsplash

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